Bruxelles, 6 novembre 2025 – I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio riguardo al pacchetto legislativo ReArm Europe, volto ad accelerare e coordinare in modo più efficace gli investimenti nella difesa a livello dell'Unione. La nuova iniziativa consente un utilizzo più flessibile dei fondi europei esistenti – come Horizon Europe, Digital Europe, Connecting Europe Facility (CEF), Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) e il Fondo europeo per la difesa (EDF) – per sostenere progetti destinati alla difesa e a doppio uso (civile e militare).
Il pacchetto, soprannominato "mini-omnibus per la difesa", rappresenta una delle componenti chiave del piano ReArm Europe, lanciato dalla Commissione nell'aprile 2025 per aumentare le spese per la difesa e rafforzare la base industriale e tecnologica dell'Unione. In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, l'accordo prevede anche l'integrazione dell'Ucraina nel Fondo europeo per la difesa, offrendole accesso a progetti comuni di ricerca e sviluppo, nell'ambito di un processo graduale di integrazione nell'ecosistema europeo della difesa.
"L'accordo di oggi è un passo importante nell'attuazione del piano ReArm Europe e un segnale chiaro che l'Europa è determinata a investire nella propria sicurezza. Aprendo i programmi chiave agli investimenti nella difesa, rafforziamo la nostra base industriale e la capacità di difenderci fino al 2030", ha dichiarato Troels Lund Poulsen, ministro della difesa della Danimarca, paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio UE.
Dall'altra parte, il relatore del Parlamento europeo Rihard Kols (ECR, Lettonia) ha sottolineato l'importanza politica dell'accordo: "Questo pacchetto non è solo un aggiustamento tecnico, ma un segnale che l'UE tratta gli investimenti nella difesa con la serietà che richiedono i tempi. Il Parlamento ha dimostrato di essere pronto a procedere, e questo accordo è solo l'inizio."
Secondo il testo concordato, il programma Horizon Europe potrà finanziare progetti civili con potenziale di applicazione duale, senza compromettere i fondi destinati alla ricerca scientifica. Allo stesso tempo, la piattaforma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform) includerà "tecnologie di difesa" come quarto settore strategico di investimento, insieme a digitale, net zero e biotecnologia. Il supporto sarà esteso anche alle PMI, start-up e aziende mid-cap, comprese quelle considerate "non bancabili", attraverso strutture di finanziamento dedicate.
L'accordo prevede anche il finanziamento delle infrastrutture di trasporto a doppio uso – come i corridoi per la mobilità militare – attraverso il programma CEF, a condizione che siano rispettati i criteri di origine per attrezzature e servizi. Inoltre, il testo rafforza la componente di resilienza, includendo la protezione delle infrastrutture critiche, la lotta contro le minacce informatiche e la difesa dell'integrità elettorale.
Proceduralmente, la Commissione ITRE del Parlamento voterà sul testo il 20 novembre 2025, seguito dal voto finale in plenaria che si terrà entro la fine dell'anno. Dopo l'approvazione formale da parte del Consiglio, il regolamento entrerà in vigore all'inizio del 2026, consentendo il rapido avvio delle chiamate per il finanziamento.
Questo accordo completa il pacchetto di preparazione per la difesa ("defence readiness omnibus") attualmente in fase di analisi al Consiglio e prosegue il Libro bianco sulla preparazione europea nel campo della difesa 2030, attraverso il quale i leader europei hanno chiesto un aumento coordinato delle spese militari e un rafforzamento delle catene di approvvigionamento strategiche.
Con ReArm Europe, l'Unione europea compie un passo decisivo verso una politica industriale comune di difesa, basata sulla cooperazione tra gli Stati membri, investimenti nelle tecnologie emergenti e una maggiore integrazione tra l'industria civile e quella militare.
Per la Romania, il pacchetto ReArm Europe offre un'opportunità strategica per rafforzare la cooperazione industriale nel campo della difesa e accedere a finanziamenti europei per progetti con applicazione duale, in particolare nei settori aerospaziale, cibernetico, energetico e di mobilità militare. Il nostro paese potrebbe partecipare, attraverso le sue aziende specializzate e gli istituti di ricerca, a consorzi europei finanziati dal Fondo europeo per la difesa (EDF), ma anche a progetti infrastrutturali sostenuti dal Connecting Europe Facility (CEF). Inoltre, l'estensione della piattaforma STEP alle tecnologie di difesa e il supporto fornito a PMI e start-up creano un quadro favorevole per le aziende romene innovative che possono sviluppare componenti, sensori, software o sistemi integrati destinati sia ad usi civili che militari. A livello politico, la Romania potrebbe beneficiare di una posizione più solida nelle catene industriali europee, in particolare attraverso partnership con Stati membri come Francia e Polonia, che promuovono lo sviluppo di un'Europa della difesa capace di garantire l'autonomia tecnologica e la sicurezza collettiva.