Bruxelles, 13 novembre 2025 - Il Parlamento Europeo avverte che non approverà il futuro bilancio dell'Unione Europea per il periodo 2028-2034 se la Politica Agricola Comune (PAC) e la Politica di Coesione non saranno mantenute a un livello consistente. Il messaggio è stato trasmesso dall'eurodeputato Siegfried Mureșan, negoziatore capo del Parlamento per il Quadro Finanziario Pluriennale (MFF), durante una conferenza stampa a Bruxelles.
Mureșan ha sottolineato che il Parlamento sostiene la reorientazione del bilancio verso sicurezza, difesa e competitività, ma ritiene che queste priorità non possano essere finanziate riducendo il sostegno per gli agricoltori e le regioni. Secondo lui, un bilancio equilibrato implica il rafforzamento dei nuovi settori senza indebolire le politiche che hanno garantito la convergenza economica nell'Unione.
Il Parlamento ha già ottenuto una modifica della proposta della Commissione, che prevede che almeno il 10% dei fondi non allocati, equivalente a oltre 45 miliardi di euro, sia destinato allo sviluppo rurale. Mureșan ha evidenziato che questa disposizione salva il secondo pilastro della PAC, destinato agli investimenti nei villaggi e nelle zone agricole.
Un'altra disputa riguarda il modo in cui la Commissione ha calcolato il bilancio agricolo. Il Parlamento sostiene che le somme proposte non tengono conto dell'inflazione accumulata. Mureșan ha spiegato che il valore nominale di 290 miliardi di euro per il pilastro I della PAC è lo stesso del bilancio attuale, ma espresso nei prezzi degli anni 2028-2034, il che significa una diminuzione reale del finanziamento. Il Parlamento chiede di mantenere le somme attuali in termini reali e di applicare un aggiustamento separato per l'inflazione.
Per quanto riguarda i fondi di coesione, Mureșan ha affermato che il Parlamento considera questi programmi essenziali per tutte le regioni dell'Unione e respinge l'idea di ridurli. Il negoziatore ha precisato che il nuovo quadro di bilancio includerà un ruolo obbligatorio per le autorità regionali nell'elaborazione dei piani nazionali di sviluppo, per evitare la centralizzazione delle decisioni a livello governativo.
Riferendosi al processo di negoziazione, Mureșan ha detto che il Parlamento rimarrà coinvolto in tutte le fasi, dalla redazione dei testi legislativi fino all'approvazione finale. Ha spiegato che le modifiche ottenute dal legislativo non sono dichiarazioni politiche, ma testi legali che costituiranno la base delle negoziazioni con il Consiglio.
Il negoziatore ha precisato che i quattro gruppi pro-europei del Parlamento, il Partito Popolare Europeo, i Socialisti e Democratici, Renew Europe e i Verdi, continueranno a lavorare insieme sul dossier di bilancio. Ha respinto le interpretazioni secondo cui ci sarebbero tensioni tra il Partito Popolare Europeo del Parlamento e la Commissione guidata da Ursula von der Leyen, affermando che il Parlamento difende il ruolo dell'istituzione, non gli interessi di un partito.
Interrogato sulle difficoltà che affrontano gli agricoltori europei, costi elevati, la pressione del Green Deal e la concorrenza dei prodotti provenienti dall'Ucraina, Mureșan ha ribadito che il sostegno all'agricoltura deve essere mantenuto e adattato. "È impossibile chiedere di più agli agricoltori con meno risorse", ha detto a sua volta la co-relatrice Karla Tavares, presente alla conferenza.
Mureșan ha ricordato anche l'esperienza del Meccanismo di Ripresa e Resilienza (RRF), dove il Parlamento è stato marginalizzato nel processo decisionale. Questa volta, il legislativo desidera essere coinvolto dall'inizio alla fine del processo per garantire trasparenza e responsabilità del bilancio europeo.
Nel messaggio rivolto agli Stati membri, Mureșan ha chiesto che il bilancio sia costruito in modo inclusivo, con la partecipazione dei beneficiari finali, agricoltori, piccole imprese, università e organizzazioni civili, e che rifletta il carattere europeo dei fondi comuni.