Bruxelles, 5 novembre 2025 – La Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo ha adottato la seconda relazione intermedia sulla situazione dello stato di diritto in Ungheria, avvertendo della crisi dei valori fondamentali dell'Unione che si è aggravata e chiedendo al Consiglio dell'UE di passare dalla prevenzione a sanzioni effettive ai sensi dell'Articolo 7(2) del Trattato dell'Unione europea.
La relazione, approvata con 51 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni, constata un deterioramento continuo della democrazia, della separazione dei poteri e della libertà di stampa in Ungheria, a sette anni dall'attivazione della procedura dell'Articolo 7. I deputati europei sottolineano che la mancanza di azione da parte del Consiglio ha permesso al governo di Budapest di trasformare il paese in un "regime ibrido di autocrazia elettorale".
Tra i problemi menzionati ci sono le interferenze politiche nella giustizia, la corruzione sistemica e l'uso dei fondi europei per scopi clientelari. Il Parlamento critica anche gli ostacoli all'attività dell'Autorità per l'Integrità, così come il rifiuto delle autorità ungheresi di applicare le decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo. Altre preoccupazioni riguardano la restrizione della libertà accademica, l'esclusione della stampa indipendente dalla pubblicità statale e il divieto dei marchi Pride.
La relatrice Tineke Strik (Verdi/EFA, Paesi Bassi) ha dichiarato: "La mancanza di una reazione ferma da parte della Commissione e del Consiglio ha permesso un'erosione costante della democrazia e dello stato di diritto. L'Unione europea non può permettersi di tollerare l'autocratizzazione dell'Ungheria. Qualsiasi ulteriore ritardo significherebbe una violazione dei propri valori dell'Unione."
LIBE chiede al Consiglio di attivare l'Articolo 7(2), che consente la constatazione formale di una violazione grave e persistente dei valori dell'UE e può portare alla sospensione del diritto di voto dell'Ungheria in Consiglio. Il Parlamento invita inoltre la Commissione a utilizzare i nuovi strumenti giuridici disponibili, comprese le procedure di infrazione estese, nei casi in cui la negazione dei valori dell'UE porti ad altre violazioni del diritto europeo.
La relazione sarà discussa e votata in plenaria al Parlamento europeo nella sessione del 24-27 novembre 2025 a Strasburgo.