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lunedì 13:13

La Commissione lancia un'ondata di procedure di infrazione che hanno al centro dell'attenzione Polonia, Slovacchia, Malta, Ungheria e Italia

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Internazionale
Foto: pixabay.com

Il pacchetto di infrazione della Commissione Europea di novembre 2025 conferma un'accelerazione significativa delle azioni di applicazione della legislazione UE, con procedure aperte o avanzate in un'ampia gamma di settori – dallo stato di diritto e ambiente, al mercato interno, energia, digitale, migrazione e diritti fondamentali. Sebbene 95 casi siano chiusi, il contenuto politico del pacchetto mostra un momento di pressione e riallineamento, in un contesto in cui la Commissione persegue fermamente l'attuazione degli standard europei. Il documento mette in luce un'Unione in cui alcuni Stati membri avanzano, mentre altri si allontanano dagli obblighi comuni.


1. Stato di diritto e ordinamento giuridico europeo La decisione più politica e grave inclusa nel pacchetto di novembre è la procedura aperta contro la Slovacchia per violazione dei principi fondamentali del diritto UE. Le modifiche costituzionali adottate a Bratislava, che consentono alle autorità e ai tribunali di decidere se le norme europee e le sentenze della CJUE siano applicabili sul territorio slovacco, rappresentano un attacco diretto al primato del diritto UE, all'autonomia dell'ordinamento giuridico europeo e all'applicazione uniforme della legislazione dell'Unione.


La Commissione sottolinea che neppure le modifiche costituzionali possono derogare all'obbligo di rispettare il diritto UE. Questa posizione ferma segna un nuovo episodio nel dibattito sullo stato di diritto, dopo i casi simili di Polonia e Ungheria nell'ultimo decennio. L'apertura della procedura invia un segnale chiaro: l'ordinamento giuridico europeo non è negoziabile, e qualsiasi tentativo di relativizzare l'autorità della CJUE comporta l'intervento della Commissione.


2. Ambiente: aria, acqua, biodiversità e protezione delle specie Il settore ambientale è il più carico di questo pacchetto, con nuove procedure e rinvii alla Corte di Giustizia in casi che riguardano la qualità dell'aria, la protezione delle acque, la biodiversità e la conservazione delle specie protette.


La Commissione invia la Polonia alla CJUE per il superamento persistente dei valori limite di biossido di azoto (NO₂) nelle aree urbane di Cracovia e Slesia Superiore. I superamenti sono continui da 14 e 15 anni, e le misure adottate dalle autorità polacche non hanno ridotto sufficientemente l'inquinamento per rispettare i requisiti della Direttiva sulla qualità dell'aria. Inoltre, la Commissione invia Bulgaria, Lituania, Portogallo e Svezia alla Corte per il mancato rispetto degli obblighi della Direttiva NEC sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca, NOx e composti organici volatili, dopo anni di inadempienza e misure insufficienti.


Nel settore dell'acqua, la Polonia è oggetto di contestazione per la trasposizione errata della Direttiva Quadro Acqua, poiché la legislazione nazionale non impone la revisione periodica dei permessi di sfruttamento dell'acqua. Parallelamente, Malta è oggetto di una nuova deroga riguardante la cattura dei fringillidi per "scopi scientifici", considerata dalla Commissione una reintroduzione mascherata della caccia ricreativa, sebbene la CJUE abbia vietato tali pratiche in sentenze precedenti.


Paesi Bassi ricevono un parere motivato per la mancanza di un sistema adeguato di monitoraggio delle catture accidentali (bycatch) del delfino, una specie strettamente protetta nell'UE. Questi casi sottolineano la pressione della Commissione per garantire l'attuazione corretta della legislazione europea in materia ambientale, sullo sfondo degli obiettivi climatici e degli impegni riguardanti la biodiversità.


3. Energia e clima: ritardi critici nella trasposizione della legislazione riguardante gli edifici e le energie rinnovabili L'obiettivo climatico 2030 dell'UE richiede un'accelerazione dell'attuazione della legislazione in materia di energia, tuttavia il pacchetto di infrazione evidenzia nuovi ritardi in alcuni Stati membri.


Estonia, Italia e Ungheria sono in procedura per la non attuazione delle disposizioni riguardanti l'eliminazione dei sussidi per le caldaie a combustibili fossili entro il 1 gennaio 2025, secondo la nuova Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). Questo obbligo è un pilastro essenziale per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio entro il 2050, e il suo mancato rispetto mette in pericolo i piani nazionali di transizione energetica.


Parallelamente, la Polonia riceve un parere motivato per la trasposizione incompleta della Direttiva sulle energie rinnovabili (RED III), che include scadenze chiare per le procedure di autorizzazione dei progetti e per l'integrazione delle infrastrutture necessarie. I ritardi polacchi sono preoccupanti, considerando il ruolo chiave delle energie rinnovabili nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.


4. Mercato interno: appalti pubblici, concessioni e libertà di stabilimento Il mercato interno è un altro settore in cui la Commissione interviene attivamente. L'Ungheria riceve una procedura di infrazione per l'assegnazione della concessione nazionale per la gestione dei rifiuti in condizioni considerate discriminatorie e per una durata della concessione di 35 anni, che supera i limiti previsti nelle direttive UE sulle concessioni.


La Grecia affronta un parere motivato per l'assegnazione di alcune zone costiere a operatori locali senza gara, il che contravviene ai principi della libera concorrenza e alla Direttiva sui servizi. L'Italia è sotto indagine per il modo in cui applica la legislazione "Golden Powers" nel settore bancario, poiché le prerogative del governo potrebbero limitare ingiustamente la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali, influenzando le competenze della BCE nel quadro del meccanismo unico di vigilanza.


Questi casi evidenziano la continua tensione tra gli interessi economici nazionali e le regole del Mercato Unico.


5. Digitale e comunicazioni: interferenze transfrontaliere e trasposizione incompleta L'Italia è oggetto di attenzione per le interferenze radio FM che colpiscono Francia, Croazia, Malta e Slovenia. La Commissione osserva che le autorità italiane non hanno adottato misure sufficienti per eliminare queste interferenze, il che contravviene alla legislazione UE sulle comunicazioni elettroniche. È un caso raro e sensibile, poiché influisce direttamente sul funzionamento del Mercato Unico nel settore delle telecomunicazioni.


In materia di sicurezza informatica, Estonia, Polonia e Ungheria sono in procedura per la trasposizione errata della Direttiva sugli attacchi ai sistemi informatici, in particolare riguardo alle intercettazioni illegali e agli strumenti utilizzati nei crimini informatici. Questi casi evidenziano l'importanza dell'applicazione uniforme della legislazione europea in materia di cybercrime.


6. Migrazione, giustizia e diritti procedurali Bulgaria e Ungheria sono oggetto di contestazione per la trasposizione errata della Direttiva sull'assistenza legale nelle procedure penali. La Commissione constata che non tutte le persone interessate hanno accesso all'assistenza legale, il che contravviene alle norme europee sui diritti fondamentali.


La Svezia riceve un parere motivato per la trasposizione incompleta della Direttiva sulla protezione degli interessi finanziari dell'UE (Direttiva PIF), soprattutto per quanto riguarda le frodi legate all'IVA. È un dossier con implicazioni dirette per le finanze dell'UE.


7. Trasporti e mobilità: ITS, tassazione stradale e sicurezza marittima Il Portogallo non ha trasmesso il rapporto richiesto dalla Direttiva ITS riguardante l'implementazione dei sistemi intelligenti di trasporto, che include requisiti relativi al traffico, parcheggi intelligenti, eCall e fornitura di dati digitali sulle infrastrutture. La mancanza di questo rapporto impedisce la valutazione dei progressi nazionali e l'interoperabilità transfrontaliera.


Repubblica Ceca, Ungheria e Austria sono oggetto di contestazione per la trasposizione errata della Direttiva Eurovignette riguardante la tassazione stradale, in particolare per quanto riguarda le definizioni per i veicoli a zero emissioni, la durata dei biglietti stradali e la giustificazione delle deroghe.


Il Portogallo è anche oggetto di contestazione per l'attuazione incompleta della legislazione UE sulla sicurezza marittima, con lacune nelle ispezioni portuali e nelle procedure amministrative necessarie.


8. Sicurezza sociale e diritti dei lavoratori La Grecia è inviata alla CJUE per regole discriminatorie riguardanti le indennità familiari, imponendo periodi di residenza eccessivi per i cittadini UE e non UE coperti dai regolamenti di coordinamento della sicurezza sociale. La Commissione chiarisce che le prestazioni sociali non possono essere condizionate da criteri di residenza, secondo il Regolamento 883/2004.


Il pacchetto di infrazione di novembre 2025 offre un quadro chiaro sulle priorità di applicazione della legislazione nell'Unione Europea. Se alcuni Stati membri fanno progressi significativi (confermati dalla chiusura di 95 dossier), altri continuano a ignorare o ritardare l'attuazione delle regole europee in settori critici. La Commissione desidera inviare un messaggio fermo attraverso i temi scelti e i dossier mirati, a partire dallo stato di diritto, dalla protezione dell'ambiente, dalla transizione energetica, dal mercato interno e fino ai diritti fondamentali.


In generale, il pacchetto riflette un'Unione che cerca di ridurre le differenze di attuazione tra gli Stati membri, di difendere i principi giuridici fondamentali e di accelerare la transizione verso un'economia competitiva, verde, digitale e basata sui diritti. In un contesto globale caratterizzato da tensioni, frammentazione e pressioni interne, la Commissione utilizza uno degli strumenti più importanti, la procedura di infrazione, per proteggere l'integrità del Mercato Unico e dell'ordinamento giuridico comune.


https://2eu.brussels/articol/analize/comisia-lanseaza-un-val-de-proceduri-de-infringement-care-au-in-centrul-atentiei-polonia-slovacia-malta-ungaria-si-italia

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