Bruxelles, 13 novembre 2025 – Il Parlamento Europeo chiede alla Commissione Europea di introdurre nella legislazione europea misure rafforzate contro la violenza di genere, inclusa la riconoscimento del femminicidio come reato distinto, la definizione dello stupro basata sul consenso e l'inclusione della violenza di genere nell'elenco dei reati europei. Le richieste fanno parte del rapporto adottato dall'assemblea plenaria, che invita la Commissione a presentare una strategia ambiziosa per l'uguaglianza di genere 2026–2030.
Il Parlamento Europeo chiede alla Commissione di riconoscere il femminicidio come reato separato nella legislazione dell'UE, definendolo come l'uccisione di una donna o di una ragazza per motivi legati al genere. Il rapporto non dettaglia giustificazioni aggiuntive, ma questa richiesta mira a fornire un quadro giuridico europeo che rifletta la specificità di questo tipo di crimine. Attualmente, il femminicidio è trattato in modo diverso dagli Stati membri, essendo spesso classificato nella categoria generale di omicidio.
Gli eurodeputati chiedono una definizione europea armonizzata dello stupro, basata sul consenso. Nel rapporto, questa richiesta è formulata attraverso la necessità di una "definizione dello stupro basata sul consenso".
Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare al Consiglio una proposta per includere la violenza di genere nell'elenco dei reati europei, insieme al terrorismo, al traffico di esseri umani o alla criminalità informatica. Il documento precisa che questa categoria deve essere trattata come un "reato particolarmente grave a livello dell'UE, con una dimensione transfrontaliera".
Il rapporto adottato è un rapporto di iniziativa (INI), il che significa che non modifica la legislazione, ma stabilisce la posizione ufficiale del Parlamento e richiede formalmente alla Commissione di agire nei settori menzionati. Secondo le procedure dell'UE, la Commissione risponderà per iscritto e può decidere se includere le richieste nella futura Strategia per l'Uguaglianza di Genere 2026–2030 o se avviare proposte legislative.
Il rapporto è stato redatto da Marko Vešligaj (S&D, Croazia), responsabile per la negoziazione del testo e la sua presentazione in plenaria. Dopo l'adozione, ha dichiarato: "Con l'adozione di questo rapporto, il Parlamento Europeo si schiera fermamente dalla parte di tutte le donne e ragazze... è tempo di agire e garantire uguaglianza, sicurezza e libertà per tutti i cittadini dell'UE."
Spiegazioni della redazione 2EU Per facilitare la comprensione delle misure richieste dal Parlamento Europeo, la redazione 2EU offre di seguito una serie di spiegazioni contestuali, che non fanno parte dei documenti ufficiali del Parlamento, ma sono necessarie per chiarire le conseguenze giuridiche e politiche di queste richieste.
1. Sulla riconoscimento del femminicidio come reato distinto Definire il femminicidio come una categoria penale separata aiuterebbe a raccogliere dati uniformi a livello di tutti gli Stati membri, dove attualmente i casi sono classificati in modo diverso, spesso come omicidi generali. Una definizione comune potrebbe facilitare la cooperazione giudiziaria tra Stati, consentire statistiche comparabili e sostenere lo sviluppo di politiche di prevenzione adeguate, nelle condizioni in cui i casi di violenza estrema contro le donne sono sottoreferiti o classificati in modo non uniforme.
2. Sulla definizione dello stupro basata sul consenso Una definizione armonizzata a livello dell'UE significa che la mancanza di consenso diventerebbe il criterio centrale, non la prova di violenza fisica. In molti Stati membri, la legislazione si basa ancora su criteri obsoleti, il che porta a situazioni in cui le vittime che non possono opporre resistenza fisica – a causa di shock, incoscienza, coercizione psicologica o paralisi indotta dalla paura – non sono adeguatamente protette. Un'armonizzazione a livello europeo ridurrebbe queste discrepanze e garantirebbe uno standard minimo comune di protezione.
3. Sulla classificazione della violenza di genere come crimine europeo ("eurocrimine") L'inclusione della violenza di genere nell'elenco dei reati dell'UE fornirebbe all'Unione la base giuridica necessaria per adottare una legislazione armonizzata e vincolante per tutti gli Stati membri. Questa classificazione ha come effetto la standardizzazione delle sanzioni, delle procedure di cooperazione e delle misure di protezione. La violenza di genere ha componenti transfrontaliere – come il traffico di esseri umani, gli abusi online e le situazioni in cui le vittime si spostano tra Stati – il che rende difficile l'intervento esclusivamente a livello nazionale.
4. Sulla natura del rapporto e sulla procedura successiva Il rapporto adottato è uno di iniziativa (INI), il che significa che non modifica la legislazione, ma aumenta la pressione politica sulla Commissione Europea. Sebbene la Commissione non sia obbligata a dare seguito alle richieste del Parlamento, deve rispondere per iscritto e può scegliere di includere queste proposte nella futura Strategia UE per l'Uguaglianza di Genere 2026–2030. Di solito, tali rapporti costituiscono il punto di partenza per possibili iniziative legislative, a seconda della fattibilità giuridica e del sostegno politico degli Stati membri.