Il Parlamento italiano ha votato all'unanimità l'introduzione del reato di femminicidio, definendo l'omicidio di una donna per motivi di genere come un fatto distinto, punito con l'ergastolo. Il voto è avvenuto nella Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, accelerato dal tragico caso di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato. La legge, sostenuta dalla premier Giorgia Meloni e da tutti i parlamentari, permetterà la registrazione separata dei crimini commessi contro le donne per motivi di genere.
La giudice Paola di Nicola, coautrice della legge, sottolinea l'importanza di analizzare il fenomeno nel contesto reale della gerarchia e del potere. La legge si applicherà ai crimini motivati dall'odio o dal controllo, e nel 2024, 106 delle 116 donne uccise sono state vittime di violenza di genere. Sebbene ci siano critiche riguardo all'applicabilità della legge e alla necessità di misure più profonde, il voto unanime è stato accolto con applausi, segnando un passo importante nel riconoscimento del problema della violenza contro le donne in Italia.
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