
Marta Kos, commissario europeo per l'allargamento, ha chiarito che non esiste un divieto sulle consegne di gas russo verso la Serbia, contraddicendo così le informazioni apparse nei media serbi. Ha spiegato che, sebbene gli Stati membri dell'UE debbano ritirarsi dai contratti di fornitura di gas con la Russia, ciò non influisce sul trasporto di gas verso paesi terzi, inclusa la Serbia. Kos ha sottolineato il sostegno dell'Unione Europea alla Serbia nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento e nell'integrazione nelle reti energetiche europee.
Nel contesto in cui il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato il divieto di importazione di gas russo a partire dal 2026, i funzionari serbi, incluso il presidente Aleksandar Vucic, hanno espresso preoccupazioni riguardo alla dipendenza della Serbia dal gas russo trasportato attraverso il Balkan Stream. Il ministro serbo dell'Energia, Dubravka Djedovic Handanovic, ha sottolineato che la situazione è critica, tenendo conto anche delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti all'azienda NIS, controllata da Gazprom, che influenzano la sicurezza energetica della Serbia.
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