Bruxelles, 18 novembre 2025 – Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio riguardo alla creazione dell'EU Talent Pool, la prima piattaforma digitale a livello dell'intera Unione progettata per facilitare il reclutamento di lavoratori qualificati da paesi terzi nei settori in cui gli Stati membri affrontano carenze di personale. La Commissione Europea ha accolto con favore l'intesa, presentandola come un passo essenziale per aumentare la competitività dell'economia europea e per rafforzare le vie legali e sicure di migrazione.
La nuova piattaforma permetterà ai datori di lavoro degli Stati membri partecipanti di pubblicare offerte di lavoro per le occupazioni in carenza, mentre i lavoratori provenienti da paesi terzi potranno creare profili che includono competenze, qualifiche, esperienza professionale e livelli linguistici. Il reclutamento sarà gratuito sia per i datori di lavoro che per i candidati, e il processo rispetterà i principi di reclutamento equo, condizioni di lavoro adeguate e protezione contro lo sfruttamento.
La partecipazione all'EU Talent Pool è volontaria per gli Stati membri, ma la piattaforma è progettata per funzionare come uno strumento europeo comune, che riduca la frammentazione attuale e fornisca informazioni chiare, centralizzate e accessibili a tutti i candidati provenienti da paesi terzi. Questi potranno scoprire in un unico luogo cosa comporta il processo di assunzione in diversi Stati membri, comprese le procedure di immigrazione, le condizioni per ottenere il visto e il permesso di lavoro.
Il regolamento prevede una serie di garanzie per prevenire abusi. I datori di lavoro che desiderano utilizzare la piattaforma saranno verificati in anticipo, e coloro che non rispettano la legislazione UE o nazionale riguardante il reclutamento, la non discriminazione, le condizioni di lavoro o la prevenzione della tratta di esseri umani possono essere sospesi o esclusi. Le informazioni pubblicate dai datori di lavoro devono essere complete e trasparenti, includendo almeno il nome del datore di lavoro, i dati di contatto, la descrizione del lavoro e il luogo di lavoro.
La piattaforma integrerà anche le Talent Partnerships, l'iniziativa della Commissione attraverso la quale l'UE allinea le competenze dei lavoratori provenienti da paesi terzi con le esigenze del mercato europeo. I candidati che hanno partecipato a tali partenariati potranno contrassegnare queste competenze nei loro profili. Inoltre, l'EU Talent Pool sosterrà lo sviluppo dei futuri Uffici di Gateway Legale Europeo, iniziando con il pilota lanciato insieme all'India per la mobilità professionale specializzata.
Gli Stati membri partecipanti avranno l'opzione di accelerare le procedure di immigrazione per i candidati selezionati tramite la piattaforma, ma il regolamento specifica chiaramente che né la registrazione né la selezione sulla piattaforma garantiscono automaticamente il rilascio del permesso di lavoro o del diritto di soggiorno. Le procedure nazionali – comprese le verifiche di sicurezza – rimangono obbligatorie.
I rappresentanti delle tre istituzioni europee hanno accolto con favore l'accordo. Da parte della Commissione Europea, Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo per la Sovranità Tecnologica, Sicurezza e Democrazia, ha sottolineato che il Talent Pool è "un passo decisivo per attrarre i talenti e le competenze di cui le nostre economie hanno bisogno". Roxana Măenzatu, vicepresidente esecutivo per i Diritti Sociali e le Competenze, ha affermato che la piattaforma "aiuterà il talento globale a scegliere l'UE e faciliterà il reclutamento corretto e rapido nei settori con carenze". A sua volta, il commissario Magnus Brunner ha evidenziato che "l'accordo segna un passo importante nella corsa globale per talenti altamente qualificati e rafforza la competitività dell'Europa".
Da parte del Parlamento Europeo, la relatrice Abir Al-Sahlani (Renew, Svezia) ha descritto il risultato dei negoziati come "una grande vittoria per le aziende europee e per la nostra economia", precisando che il Talent Pool "non è solo uno strumento di reclutamento, ma anche una via sicura e legale di migrazione, essenziale per combattere lo sfruttamento e offrire mobilità corretta ai lavoratori provenienti da paesi terzi".
L'accordo politico deve ora essere confermato tramite il voto finale del Parlamento Europeo e l'approvazione formale in Consiglio. Dopo l'entrata in vigore, la Commissione svilupperà la piattaforma affinché diventi operativa il prima possibile, e gli Stati membri partecipanti istituiranno punti di contatto nazionali per la sua attuazione.