11 settembre 15:51

Internazionale
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Charlie Kirk, attivista conservatore assassinato negli Stati Uniti, sosteneva che la violenza armata è un "costo necessario" affinché il Secondo Emendamento giustifichi il diritto dei civili di possedere armi. Egli affermava che la perdita di vite umane ogni anno è inevitabile e "razionale", ritenendo che questo prezzo debba essere pagato per proteggere altri diritti fondamentali.