13 novembre 09:50
Repubblica di Moldova
unsplash.com
Il governo della Repubblica di Moldova ha denunciato l'ultimo dei dieci accordi energetici con la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), completando così il processo di ritiro da tutti gli impegni di cooperazione in questo settore. L'ultimo accordo, firmato nel 1995, riguarda l'uso del gas naturale compresso per il trasporto su strada. I dieci accordi coprivano vari segmenti del settore energetico, inclusa la cooperazione tecnica e il transito di energia elettrica. Questi documenti sono diventati irrilevanti dopo la sincronizzazione del sistema elettroenergetico nazionale con la rete europea ENTSO-E nel 2022.
La Moldova sta riorientando la sua politica energetica verso il mercato europeo, riducendo la dipendenza dalle risorse russe. Fino ad ora, il paese ha denunciato 64 accordi con la CSI, considerati inadeguati rispetto alle attuali realtà. I blocchi nell'applicazione di questi accordi, in particolare da parte della Russia, sono stati frequenti, danneggiando gli interessi della Moldova. Ad esempio, un accordo del 2006 per l'importazione di gas dal Kazakistan è stato bloccato da Mosca, nonostante l'accordo iniziale di Gazprom.
La Moldova sta riorientando la sua politica energetica verso il mercato europeo, riducendo la dipendenza dalle risorse russe. Fino ad ora, il paese ha denunciato 64 accordi con la CSI, considerati inadeguati rispetto alle attuali realtà. I blocchi nell'applicazione di questi accordi, in particolare da parte della Russia, sono stati frequenti, danneggiando gli interessi della Moldova. Ad esempio, un accordo del 2006 per l'importazione di gas dal Kazakistan è stato bloccato da Mosca, nonostante l'accordo iniziale di Gazprom.