La Serbia è riuscita a ottenere un rinvio di tre mesi per le sanzioni imposte alla compagnia petrolifera NIS, di proprietà maggioritaria russa, nel contesto in cui queste sanzioni minacciavano la fornitura di carburante nel paese prima dell'inizio della stagione fredda. Recentemente, Gazprom Neft e Gazprom, che detengono insieme il 56% di NIS, hanno richiesto all'Ufficio per il Controllo dei Beni Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di cedere il controllo della compagnia a un terzo.
Le sanzioni iniziali sul settore petrolifero russo, comprese quelle su Gazprom, sono state imposte a gennaio, ma la loro applicazione per NIS è stata rinviata più volte, entrando in vigore l'8 ottobre. Questo rinvio è essenziale per mantenere la stabilità dell'approvvigionamento di carburante in Serbia.
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