Bruxelles, 13 novembre - Le eurodeputate in gravidanza o nelle prime settimane dopo il parto potrebbero votare per delega in plenaria, secondo una riforma che mira ad adattare le regole elettorali dell'UE alle realtà della salute e dell'assistenza. Il cambiamento proposto introduce per la prima volta un meccanismo formale che consente alle madri di esercitare il proprio mandato senza dover rinunciare al periodo di maternità.
La riforma, concepita come un emendamento alla legislazione elettorale europea, introduce un'opzione temporanea di voto per delega per un periodo che va fino a tre mesi prima della data stimata del parto e fino a sei mesi dopo il parto. Il testo è stato elaborato dalla Commissione per le questioni costituzionali (AFCO) ed è stato approvato con voto aperto. La risoluzione che sostiene la proposta legislativa è stata adottata con 605 voti favorevoli, 30 contrari e 5 astensioni.
Lo scopo del cambiamento è di rafforzare le norme sulla maternità e di consentire alle eurodeputate di esercitare pienamente il proprio mandato, bilanciando allo stesso tempo le responsabilità familiari e quelle parlamentari. L'iniziativa fa parte dell'impegno più ampio del Parlamento a favore dell'uguaglianza di genere, dell'inclusione e dell'equilibrio vita-lavoro.
La presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che ha avviato il processo di revisione, ha dichiarato: "Sono orgogliosa del lavoro del Parlamento su questa proposta di riferimento. Come politica e donna, spero che gli Stati membri concordino con noi che la modernizzazione delle regole di voto è molto tardiva e che facciano tutto il possibile per portare le regole del Parlamento nel XXI secolo. Nessuna donna dovrebbe essere costretta a scegliere tra servire i propri elettori e avere figli."
Il relatore Juan Fernando López Aguilar (S&D, Spagna) ha sottolineato:
"Nessun rappresentante eletto dovrebbe mai essere costretto a scegliere tra il proprio voto e il proprio bambino. L'introduzione del voto per delega per le eurodeputate durante il periodo di maternità rafforza la rappresentanza democratica e garantisce che le voci degli elettori continuino a essere ascoltate prima e dopo il parto."
Secondo il Parlamento, l'attuale riforma è anche un'opportunità per stabilire uno standard europeo. Attualmente, solo tre Stati membri, Spagna, Grecia e Lussemburgo, consentono formalmente il voto per corrispondenza per motivi legati alla maternità, il che rende il cambiamento proposto a livello europeo ancora più significativo.