Per la prima volta in quasi 30 anni, gli Stati Uniti non partecipano al summit annuale sul clima delle Nazioni Unite, offrendo alla Cina l'opportunità di affermarsi come leader nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il padiglione della Cina alla COP30 di Belem, Brasile, attira l'attenzione grazie alle presentazioni delle sue aziende di energia pulita e al ruolo attivo dei diplomatici cinesi nei negoziati, sostituendo l'influenza tradizionale di Washington.
L'ascesa della Cina nel settore delle energie rinnovabili e dei veicoli elettrici rafforza la sua posizione politica, mentre l'assenza degli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Trump, è vista come un'opportunità per Pechino. I critici avvertono che la mancanza di una delegazione ufficiale da parte degli Stati Uniti consente alla Cina, il maggior emettitore di gas serra, di avanzare nell'industria energetica verde. Il padiglione della Cina, situato in posizione centrale, promuove tecnologie sostenibili e partenariati con i paesi del Sud Globale. Sebbene la Cina assuma un ruolo di coordinamento nei negoziati, alcuni esperti sottolineano che la sua leadership rimane limitata senza impegni più ambiziosi nella riduzione delle emissioni.
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