La Corte Suprema dell'Australia ha deciso a favore del governo australiano, respingendo la richiesta della Russia di costruire una nuova ambasciata a meno di 500 metri dalla sede del Parlamento. La Russia aveva ottenuto nel 2008 l'affitto del terreno, ma nel 2023, l'Australia ha annullato il contratto tramite una legge destinata a impedire la costruzione, invocando le raccomandazioni dei servizi segreti riguardo ai rischi di una presenza russa nelle vicinanze del Parlamento.
In seguito a questa decisione, la Russia ha contestato la legalità della legge, ma la Corte Suprema ha confermato la validità di essa, obbligando tuttavia il governo australiano a pagare indennizzi alla Russia. Inoltre, un diplomatico russo che aveva cercato di bloccare l'acquisizione del terreno è stato successivamente espulso.
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