Il parlamento greco ha adottato una legge che criminalizza la permanenza illegale e prevede il rimpatrio forzato dei richiedenti asilo respinti, nonostante le critiche internazionali.

La nuova legge adottata dal Parlamento greco criminalizza l'ingresso illegale, punito con la reclusione da due a cinque anni, e consente il "rimpatrio forzato" dei richiedenti asilo respinti. Criticata da organizzazioni internazionali e partiti di opposizione, la legge è stata sostenuta dal governo conservatore Nuova Democrazia e dai suoi alleati. Il Ministro della Migrazione ha dichiarato che gli immigrati illegali saranno respinti e che non otterranno uno status legale in Grecia, rafforzando così la politica migratoria nel contesto dei recenti arrivi di migranti.