Bruxelles, 21 novembre 2025 - La Commissione Europea ha deciso di deferire la Grecia di fronte alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per violazione della legislazione europea riguardante il coordinamento della sicurezza sociale e la libera circolazione dei lavoratori. Nella sua attuale forma, la legislazione ellenica stabilisce condizioni diverse di accesso ai benefici familiari per i cittadini dell'UE e per i cittadini di paesi terzi che sono comunque coperti dalle norme dell'UE sul coordinamento della sicurezza sociale.
Secondo la Commissione, i cittadini dell'UE che vivono in Grecia possono richiedere benefici familiari solo se hanno vissuto almeno cinque anni insieme ai loro figli. Per i cittadini non UE coperti dalla legislazione europea – ad esempio, lavoratori che si sono trasferiti in Grecia da un altro stato membro – la legislazione impone un periodo minimo di residenza di 12 anni. L'esecutivo europeo ritiene che questi requisiti siano discriminatori e violino direttamente il Regolamento (CE) n. 883/2004 sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, che vieta qualsiasi condizione di residenza per l'erogazione delle prestazioni sociali.
La procedura di infrazione è stata avviata nel novembre 2023, quando la Commissione ha inviato alla Grecia una lettera di messa in mora. Nel luglio 2024, la Grecia ha ricevuto un parere motivato, ma le autorità elleniche non hanno modificato la legislazione nazionale per allinearla al diritto dell'UE. In assenza delle misure necessarie, il fascicolo è ora presentato alla Corte di Giustizia.
Le norme europee sul coordinamento della sicurezza sociale garantiscono che i cittadini dell'UE che lavorano in un altro stato membro mantengano i diritti a pensioni, assicurazioni sanitarie, indennità familiari e altri benefici. Parallelamente, la legislazione sulla libera circolazione dei lavoratori prevede accesso equo ai vantaggi sociali e fiscali, senza discriminazione basata sulla nazionalità. La Commissione avverte che l'applicazione di criteri diversi viola questi principi fondamentali del Mercato Unico.
La decisione della Corte di Giustizia può obbligare la Grecia a modificare la propria legislazione e, in caso di ulteriore inadempimento, a pagare sanzioni finanziarie. La Commissione sottolinea che il deferimento della questione al tribunale rappresenta l'ultima fase nel meccanismo di garanzia del rispetto del diritto dell'UE.