Ieri 09:14
Economia
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In un rapporto recente, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) sottolinea che il rallentamento della crescita della popolazione avrà un impatto grave sulle prospettive economiche a lungo termine. L'invecchiamento demografico ha già iniziato a frenare la crescita economica in alcuni stati, e in Europa emergente, si stima una diminuzione annuale del PIL pro capite di quasi 0,4 punti percentuali tra il 2024 e il 2050. Il direttore economico della BERS, Beata Javorcik, ha menzionato che le nazioni post-comuniste invecchiano prima di arricchirsi, con un'età mediana di 37 anni e un PIL medio di 10.000 dollari. Sebbene molti paesi applicano incentivi per aumentare la natalità, questi non hanno avuto un impatto significativo. Il rapporto suggerisce che la migrazione non è una soluzione politica accettabile, e l'uso dell'intelligenza artificiale per migliorare la produttività solleva ambivalenze. Javorcik sottolinea la necessità di una discussione matura sulle tendenze demografiche e della riqualificazione forzata per affrontare le sfide future. Si osserva inoltre che i leader dei paesi stanno diventando più anziani della popolazione, il che complica l'adozione di misure efficaci. La BERS esorta i paesi a sfruttare la finestra di opportunità offerta dal dividendo demografico, soprattutto nel contesto della diminuzione della natalità in altre regioni.