
Sebbene siano stati versati fiumi di inchiostro e toner nelle analisi riguardanti il nuovo asse principale delle elezioni romene (pro-UE vs. sovranismo – certo, possiamo discutere queste etichette, ma esse rappresentano una sintesi oggettiva e multidimensionale del fenomeno), attirando l'attenzione su un fatto semplice. Ciò che dicono i nomi dei partiti e delle dottrine è una cosa, i messaggi che propagano i partiti è un'altra e ciò che percepisce il pubblico può essere del tutto diverso. Soprattutto quando le ideologie non sono più ben definite fin dall'inizio.
Ora, poco più di dieci giorni fa, è circolato un pacchetto dell'ultimo sondaggio INSCOP, della serie Barometro informat.ro. A prima vista, non ci sono necessariamente sorprese: circa il 70% dei romeni crede che sia sbagliata la direzione in cui sta andando il paese, rappresenta un numero che è già stato registrato in sondaggi. È accaduto in contesti politici sempre contorti, ma il conflitto interno era alimentato da altri assi elettorali, anch'essi molto polarizzati, ma chiaramente non così drammatici per il progetto europeo come il contesto attuale… Quindi, cosa c'è di nuovo, direte?
Facciamo di seguito alcune piccole osservazioni basate sulla misurazione dell'opinione menzionata sopra e le commenteremo, forse, in un'altra occasione. Per rendere tutto più facile per tutti, non ci accontentiamo del grafico generale e seguiamo qui in dettaglio ( https://www.inscop.ro/wp-content/uploads/2025/09/24.09.2025-Barometrul-Informat.ro-INSCOP-Directia-tarii-si-sursele-de-ingrijorare.pdf ):
- Se, in totale, il 69% dei romeni è insoddisfatto della direzione in cui sta andando il paese, segmentato in base alla preferenza di voto, il 71% degli elettori PSD e l'89% degli elettori AUR credono che la direzione del paese sia sbagliata. Al contrario, il 59% dell'elettorato PNL e il 65% di quello USR sono soddisfatti della direzione del paese. La polarizzazione è enorme e, elettoralmente, non abbiamo più una comunità nazionale di insoddisfatti, ma due schieramenti piuttosto semplicemente definiti.
- Interessante, tenendo conto dei numeri sopra, in tutti i gruppi di età esiste un livello in qualche modo simile di insoddisfazione per la direzione del paese, i gruppi di età media essendo un po' più insoddisfatti (72/73%) rispetto al segmento molto giovane (62%), rispettivamente rispetto a quello degli anziani (66%). Uomini e donne hanno lo stesso livello di insoddisfazione (68/69%), e a seconda del tipo di luogo di lavoro (pubblico/privato) non ci sono differenze significative, esistendo maggioranze simili di insoddisfatti.
- Differenze più serie si registrano nella variabile istruzione: più i soggetti hanno un livello di istruzione più basso, più valutano negativamente la direzione di evoluzione del nostro paese.
- Gli elettori PSD e AUR temono l'aumento dei prezzi più di quelli di PNL e USR.
- Sebbene il grado di preoccupazione sia relativamente simile, gli elettori AUR e PSD temono meno di quelli di USR e PNL il conflitto nella nostra zona. Strano, considerando alcuni temi di campagna.
Come si dice, rimanete con noi, perché non sapete cosa state perdendo…