Il giudice James Gion del Dakota del Nord ha deciso di ridurre i risarcimenti concessi da una giuria contro Greenpeace, da 667 milioni di dollari a 345 milioni, ritenendo che una parte di essi fosse non conforme o eccessiva. Greenpeace è stata accusata dalla compagnia Energy Transfer di aver diffuso informazioni false e di aver pagato manifestanti per disturbare la costruzione dell'oleodotto Dakota Access Pipeline, un progetto controverso che trasporta il 40% del petrolio estratto dalla regione di Bakken.
Il progetto ha generato intense proteste da parte di organizzazioni ecologiste e attivisti indigeni, che hanno sostenuto che questo potrebbe contaminare le fonti d'acqua e aggravare i cambiamenti climatici. Greenpeace ha dichiarato che le accuse rimaste non hanno fondamento legale e che il processo riflette un tentativo di intimidazione da parte di una corporazione ricca. Inoltre, Greenpeace ha intentato una causa contro Energy Transfer nei Paesi Bassi, invocando una legge europea contro le azioni legali abusive.