Il Blocco Nazionale Sindacale (BNS) ha avvertito che il congelamento del salario minimo nel 2026 costituirebbe una grave violazione della legislazione nazionale ed europea, rischiando una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.
I sindacalisti sottolineano che questa misura porterebbe a una diminuzione del potere d'acquisto al di sotto del livello del 2024, influenzando gravemente il tenore di vita dei lavoratori più vulnerabili.
Il BNS ritiene che la formula legale per il calcolo del salario minimo sia corretta e trasparente, essendo concordata da tutte le parti coinvolte e allineata alle direttive europee. Inoltre, i leader del BNS criticano la posizione dei politici della coalizione governativa che si oppongono all'aumento del salario minimo, nel contesto di un'inflazione elevata.
Sorin Grindeanu, il leader ad interim del PSD, ha menzionato che la Romania potrebbe entrare nella "zona di infrazione" se non viene effettuato un aumento del salario minimo.
Il premier Ilie Bolojan ha spiegato che un tale aumento potrebbe avere effetti a catena sui redditi del settore pubblico e sulle piccole imprese, ma ha riconosciuto che l'attuale salario minimo non garantisce un adeguato comfort.
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