
Un rapporto recente pubblicato da France Universités evidenzia regressi allarmanti nella libertà accademica a livello mondiale, con la Romania tra gli stati UE con un livello sotto la media. Il documento, firmato da Stéphanie Balme, sottolinea che queste violazioni sono il risultato dell'influenza dei regimi autoritari e dei movimenti populisti. Nell'Unione Europea, nuovi paesi, inclusa la Romania, affrontano problemi in questo campo, necessitando di una vigilanza speciale.
Il rapporto menziona casi dalla Polonia, dove i ricercatori sono stati perseguiti penalmente per studi legati all'Olocausto, e sottolinea che la libertà accademica in Francia è in ritardo, in contrasto con altre libertà fondamentali. Le critiche al "wokismo" nelle università contribuiscono a indebolire questa libertà. France Universités raccomanda la riaffermazione della libertà accademica come principio fondamentale e la promozione di una cultura comune di essa.