Le autorità della Repubblica di Moldova effettuano perquisizioni nel nord del paese in un caso penale legato alla preparazione di destabilizzazioni nel contesto delle elezioni.

Le strutture giudiziarie della Repubblica di Moldova stanno conducendo perquisizioni nel nord del paese, riguardanti un caso penale relativo alla preparazione di destabilizzazioni nel contesto delle elezioni parlamentari. Queste azioni sono coordinate dall'Ispettorato Nazionale di Investigazione e dai procuratori per la lotta contro la criminalità organizzata. Tra le persone arrestate ci sono Vladimir Mîzdrenco, presidente del distretto di Rîșcani nelle liste del PSRM, e il consigliere municipale Maxim Moroșanu, che è riuscito a fuggire. Il PSRM ha denunciato queste azioni come una repressione politica e un tentativo di instaurare una dittatura.

Il 22 settembre, le autorità hanno annunciato di aver identificato oltre 100 persone addestrate in Serbia per destabilizzare la situazione nel paese, con legami con il Cremlino e l'oligarca in fuga Ilan Șor. 74 persone sono state arrestate a seguito di 250 perquisizioni, inclusi in penitenziari. La presidente Maia Sandu ha avvertito sulle intenzioni della Federazione Russa di controllare la Moldova e sul coinvolgimento della criminalità organizzata in azioni di destabilizzazione. Mosca ha negato le accuse.