14 novembre 09:38
Opinioni
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Introduzione nella Strategia Nazionale di Difesa del Paese del termine "indipendenza solidale" è un'innovazione di buon auspicio sia per noi che per i nostri alleati. Permettetemi di spiegarmi:
- Da troppo tempo, più precisamente da circa 20 anni, si è indotto in Romania, sia a livello delle élite che della popolazione, il nefasto sentimento che ora, poiché siamo nella NATO, non dobbiamo più fare nulla per la nostra difesa, perché, non è così, ci difende la NATO…
- Da circa 20 anni, dimentichiamo che la prima forza di difesa NATO sul territorio della Romania siamo proprio noi. Prima della protezione di qualsiasi alleato, NATO siamo noi! E per questo abbiamo bisogno sia di capacità tecniche avanzate che costano molto, quindi necessitano di sostegno popolare e volontà politica, ma anche di una popolazione resiliente, impegnata nella difesa del proprio paese e che non scappa vedendo la prima minaccia, come recentemente ha esortato un noto rocker che è invecchiato male.
- Spero che l'idea di "indipendenza solidale" si traduca anche per le élite, ma soprattutto per la popolazione, in una nuova narrazione nazionale in cui l'accento cada sulla necessità di un rafforzamento profondo della difesa della Romania, innanzitutto con le proprie risorse, su tutti i piani rilevanti - aggressioni militari, aggressioni informative, ma anche vulnerabilità interne strategiche che distruggono dall'interno la nostra capacità di difenderci insieme con la disponibilità dei cittadini a combattere. Non puoi stimolare il patriottismo impegnato, reale, non quello urlato stridentemente da tribune demagogiche, se il paese non offre ai suoi cittadini almeno un reale senso di giustizia nella società.
- E infine, i nostri alleati, tutti gli alleati, saranno più che felici di scoprire una Romania forte con una capacità di difesa solida e con una popolazione disposta a difendersi e a contribuire alla difesa degli alleati con tutte queste risorse rafforzate.