Bruxelles, 11 novembre 2025 — Il Consiglio dell'Unione Europea ha annunciato il prolungamento delle sanzioni imposte alla leadership della regione separatista della Transnistria fino al 31 ottobre 2026, nel contesto del continuo supporto fornito alla Repubblica di Moldova per la difesa della sua integrità territoriale.
La decisione (PESC) 2025/2211, adottata il 27 ottobre 2025, mantiene le misure restrittive applicate ai leader transnistriani ritenuti responsabili per l'ostruzione del processo di reintegrazione della Repubblica di Moldova e per la violazione dei diritti fondamentali nella regione. Tra le misure ci sono divieti di viaggio nell'Unione Europea e il congelamento dei beni sotto la giurisdizione degli Stati membri.
L'Unione Europea ha accolto con favore il fatto che dieci paesi partner, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Islanda, Liechtenstein, Repubblica di Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Ucraina, si siano ufficialmente allineati al regime di sanzioni e garantiranno la conformità delle loro politiche nazionali con la decisione del Consiglio. Questa coordinazione riflette la solidarietà regionale nei confronti della Repubblica di Moldova e il sostegno all'ordine europeo di sicurezza.
La regione della Transnistria, una striscia di territorio lungo il Nistru, si è autoproclamata "repubblica" nel 1990, ma non è riconosciuta da alcuno Stato membro dell'ONU. Dopo il conflitto armato del 1992, la regione è rimasta sotto il controllo di un'amministrazione separatista, sostenuta politicamente, economicamente e militarmente dalla Federazione Russa, inclusa la presenza di truppe russe dislocate illegalmente sul territorio della Repubblica di Moldova.
L'Unione Europea ha introdotto misure restrittive specifiche contro i leader transnistriani a partire dal 2003, per scoraggiare azioni che minano la sovranità della Moldova. Il regime di sanzioni viene rinnovato annualmente ed è parte della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) dell'Unione.
Negli ultimi anni, con la guerra della Russia contro l'Ucraina, la dimensione di sicurezza della regione transnistriana è diventata una preoccupazione principale a Bruxelles, essendo strettamente monitorata dalla Delegazione UE a Chișinău, dal Servizio Europeo per l'Azione Esterna (SEAE) e dalla Missione UE di Partenariato in Moldova (EUPM Moldova).