Bruxelles, 12 novembre 2025 — L'Unione Europea si prepara per un nuovo ciclo di gestione comune della migrazione, con la proposta della Commissione Europea riguardante il Piano di Reinsediamento e Ammissione Umanitaria 2026–2027, parte del Primo Ciclo Annuale di Gestione della Migrazione (Annual Migration Management Cycle).
Secondo il documento ufficiale, il Piano permetterà il reinsediamento e l'ammissione umanitaria di fino a 15.230 persone da paesi terzi, attraverso contributi volontari degli Stati membri. Si concentra sulle principali rotte mediterranee e atlantiche, così come su paesi del Medio Oriente e dell'Africa (Turchia, Libano, Giordania, Niger, Sudan, Ciad, Egitto), ma anche dall'America Latina, dove l'UE intende sviluppare partenariati con i paesi di transito.
Il Piano offre un'alternativa legale e sicura alla migrazione irregolare ed è progettato per completare le recenti riforme nell'ambito del Patto sulla migrazione e l'asilo, adottato a maggio 2024.
Il Piano menziona il Centro di Transito in Regime di Emergenza di Timișoara come infrastruttura chiave per le operazioni di reinsediamento, un meccanismo che consente il trasferimento temporaneo dei rifugiati evacuati da zone di conflitto prima del loro trasferimento negli Stati partecipanti. Sebbene la Romania non figuri tra i nove nuovi Stati membri che hanno annunciato i loro contributi volontari per questo ciclo, il suo ruolo logistico e l'esperienza nella cooperazione con l'UNHCR e l'OIM sono considerati essenziali a sostegno del piano.
Il Commissario europeo per gli affari interni, Magnus Brunner, ha dichiarato che il lancio del Piano e del Primo Ciclo Annuale di Gestione della Migrazione rappresenta "il punto di partenza per un approccio europeo basato sui fatti".
Nessuno Stato membro dovrebbe essere lasciato a fronteggiare da solo la pressione. Con il meccanismo di solidarietà, ogni paese decide come può contribuire. L'obiettivo è ripristinare la fiducia tra Stati e tra cittadini e le istituzioni dell'UE", ha detto Brunner.
Il Commissario ha menzionato che i passaggi irregolari nell'UE sono diminuiti del 35% nel 2025, e la cooperazione con i paesi di origine e di transito è diventata essenziale per ridurre la pressione alle frontiere.
La proposta fa parte del nuovo Ciclo annuale di gestione della migrazione, che coordina gli sforzi degli Stati membri e delle agenzie europee come EUAA, Frontex ed Europol attraverso un processo comune di analisi, pianificazione e reporting. In questo quadro, ogni Stato membro può definire il proprio contributo — sia attraverso programmi di reinsediamento o ammissione umanitaria, inviando squadre di supporto alle frontiere, attraverso assistenza finanziaria o attraverso partenariati con paesi terzi. Il Piano rimane flessibile, destinato ad essere adattato in base all'evoluzione delle esigenze globali di protezione e a eventuali nuovi impegni volontari degli Stati partecipanti.
Sebbene la Romania non partecipi direttamente all'attuale ciclo di reinsediamento, il dibattito pubblico interno è stato caratterizzato da confusione e narrazioni antimigrazione. Nello spazio online, diverse fonti hanno presentato erroneamente il Piano come una "quota imposta dai migranti" o una "ridistribuzione obbligatoria", sebbene il documento sottolinei il carattere volontario dei contributi. In realtà, la Romania rimane un partner logistico nell'infrastruttura europea, senza obblighi di accoglienza.
Il Piano sarà esaminato dal Consiglio dell'Unione Europea, che deve adottarlo per diventare effettivo dal 1 gennaio 2026. La Commissione monitorerà l'implementazione attraverso l'EUAA e pubblicherà rapporti annuali nell'ambito del Ciclo di gestione della migrazione.