L'Unione Europea non esclude completamente la possibilità di imporre sanzioni contro Israele, ha dichiarato lunedì la responsabile della diplomazia europea, Kaja Kallas, sottolineando che gli Stati membri monitoreranno attentamente il modo in cui sarà attuato il cessate il fuoco.
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La presidente della Commissione europea, Kaja Kallas, ha dichiarato che l'Unione Europea non abbandona completamente la possibilità di imporre sanzioni contro Israele, anche dopo l'accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. Sebbene il cessate il fuoco abbia cambiato il contesto, l'UE continuerà a osservare gli sviluppi sul campo, in particolare per quanto riguarda l'assistenza fornita a Gaza. Kallas ha menzionato che, sebbene non siano state adottate misure immediate, le sanzioni rimangono un'opzione. A luglio, la Commissione Europea ha proposto un elenco di sanzioni, ma i colloqui sono stati sospesi. I ministri degli esteri si sono concentrati sugli aiuti umanitari e sulla sicurezza, inclusa la ripresa della missione dell'UE al confine di Rafah e la formazione della polizia palestinese. L'Unione Europea, principale donatore per i palestinesi, ha stanziato 1,6 miliardi di euro per il periodo 2025-2027 e organizzerà una conferenza dei donatori il 20 novembre.