La legge polacca consente l'aborto in caso di anomalie fetale, ma una decisione della Corte Costituzionale del 22 ottobre 2020 ha dichiarato che questa regolamentazione è incompatibile con la Costituzione, generando ampi proteste. Dopo la decisione della Corte e l'entrata in vigore di essa, c'è stata un periodo di incertezza, e una donna, trovandosi a 15 settimane di gravidanza, ha deciso di andare in Olanda per interrompere la gravidanza. La CEDU ha stabilito che i cambiamenti legislativi l'hanno colpita direttamente e ha condannato la Polonia a pagare un risarcimento di 1.495 euro per danni materiali e 15.000 euro per danni morali. Le organizzazioni che sostengono i diritti delle donne hanno accolto con favore la decisione, sottolineando l'impatto negativo della legislazione sulle donne che cercano aborti all'estero.
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